* In quel momento non desiderava compagnia né maschile né femminile, ma solo di stare per conto proprio. Raggiunse con cautela la terrazza, dove un vento gelido proveniente dal mare la fece rabbrividire, e assaporò l'odore della bassa marea. Dall'altra parte del Bosforo, sopra la parte asiatica della città, il cielo era ormai di un blu scurissimo, mentre ciuffi di nebbia si addensavano sulla superficie come brandelli di mussola. In lontananza un peschereccio si accingeva a salpare. Peri pensò ai pescatori, seri e taciturni, che tengono la voce bassa per non spaventare i pesci e lo sguardo fisso sull'acqua da cui viene il loro pane quotidiano. Una parte di lei avrebbe voluto stare lì, su quella barca, in quel silenzio pieno di speranza. *
da: "tre figlie di eva" di elif shafak
Queste poche righe sono tratte dall'ultimo romanzo di elif shafak, una scrittrice turca che vive ormai da molti anni in inghilterra, ma non ha mai smesso di raccontare il suo paese.
Ho amato moltissimo il suo: la bastarda di istanbul, e poi non ho più smesso di leggerla.
Mi piace la sua ironia, il suo modo di raccontare passato e presente del suo paese attraverso le storie di intere famiglie, in particolare attraverso le storie delle donne: semplici, complicate, mamme, sorelle, zie... donne comuni con vite speciali, perché ogni vita è unica.
Ci racconta istanbul con tutte le sue contraddizioni, dove si incontrano culture e religioni differenti, con un tratto poetico e visionario che ti coinvolge, ti fa sentire parte del racconto...
Non mi resta che aspettare la prossima storia, e voi la conoscete? vi piace?
baci *___* mariaida
Nessun commento:
Posta un commento